IL VERZELLINO

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    IL VERZELLINO
    Di G.H.

    L'allevamento e detenzione degli uccelli selvatici appartenenti alla fauna autoctona è regolamentata in Italia dalle Amministrazioni Regionali in deroga alla legge n° 157 dell'11 febbraio 1992.

    In ritardo rispetto agli altri stati della Comunità Europea e con tipico comportamento tutto italiano, siamo finalmente arrivati ad alcune importanti integrazioni della legge sopra menzionata; recependo la direttiva 79/409/CEE e proponendo un disegno di9 legge (n°628 del 6.02.02) che sicuramente aiuta chi pratica per hobby: l'ornitocoltura.

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    È comunque oggi certo che, per entrare in possesso di qualche coppia di uccelli nostrani, bisogna senz'altro rivolgersi a quegli allevatori in possesso dell'autorizzazione regionale per la detenzione di fauna selvatica e che al momento della cessione, possono rilasciare una regolare dichiarazione indicante il tipo di soggetto ceduto, l'R.N.A. e il numero progressivo con l'anno di nascita regolarmente stampato sull'annellino inamovibile, di adeguata grandezza ed applicato ad una delle zampe del volatile sin dai primi giorni di vita. Tutto questo per far comprendere che se si vuole avere nel proprio allevamento qualche Verzellino, non ci si può più rivolgere in maniera più o meno fraudolenta a madre natura, ma a qualcuno che i Verzellini li alleva già e per l'uccello in questione devo proprio aggiungere che qui sta il difficile.

    Gli allevatori di questa specie sono davvero pochi, tenendo sempre presente il fatto che l'allevamento del Verzellino è più indicato praticarlo in una capace gabbia che non in voliera.

    I Verzellini sono uccelli timorosi che mal si adattano nel periodo della riproduzione a condividere con altre specie, sicuramente più grandi di loro, lo spazio di una grande voliera e qualora ci fosse questa possibilità, i soggetti nati in un contesto simile risulterebbero di indole uguale a quelli di cattura.

    Capisco anche che impiegare singole voliere per i Verzellini da parte dell'allevatore è controproducente, almeno che non si sia spinti da un amore enorme per questi uccelli, ma ripeto, il Verzellino si alleva meglio in gabbia: in una capace gabbia di almeno 80 cm. di lunghezza.

    Tipico uccello del bacino del Mediterraneo, l'allevamento del Verzellino può essere praticato anche all'aperto purché le gabbie e le voliera siano opportunamente riparare da qualsiasi inclemenza atmosferica.

    Nel periodo autunnale ed invernale invece è opportuno è opportuno che il Verzellino possa disporre di un ricovero chiuso, ove la temperatura anche nelle giornate più rigide non scenda sotto i 10°.

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    È purtroppo una specie molto delicata, facilmente soggetta alle malattie respiratorie e gastroenteriche, sempre in precario equilibrio tra lo star bene un giorno per poi “impallarsi” la mattina seguente.

    Anche se alla fine stagione cove riesco sempre a disporre di una ventina di soggetti tra adulti e nuovi nati e usando nel corso dei mesi successivi tutti gli accorgimenti possibili, non arrivo alla primavera successiva a formare più di quattro o cinque coppie e devo dire che rispetto a tanti altri allevatori, di questa specie, miei conoscenti, mi considero un fortunato.

    Alloggio le coppie che intendo produrre in piccole voliere di cm. 50x70x70 dopo che hanno svernato in comuni gabbie per canarini; in un ambiente chiuse e usufruendo per tutta la cattiva stagione della sola luce naturale.

    L'alimentazione che fornisco per tutto l'anno è composta principalmente da un misto di semi secchi prevalentemente a base di scagliola e con l'aggiunta di una percentuale vicina al 25% di niger, perilla e loglio.

    Un buon pastoncino secco, con una percentuale di proteine vicina al 16% sempre disponibile in una mangiatoia a parte, rappresenta assieme ai semi la base fondamentale dell'alimentazione dei dodici mesi all'anno.

    Somministro inoltre integratori minerali e vitaminici una volta al mese per sette giorni consecutivi, che preferisco aggiungere nell'acqua da bere che sistematicamente rinnovo ogni giorno,. Non lesino peraltro la fettina di mela, di cetriolo e di zucchina. Quest'ultima a differenza del cetriolo, va sbollentata per essere appetita, freddata a temperatura ambiente e somministrata tagliata per la sua lunghezza.

    Nel periodo di allevamento dei giovani faccio ricorso al ravizzone rosso ammollato in acqua per 24 ore, scolato ed amalgamato ad un buon pastone secco privo di semi a cui preventivamente è stato innalzato il tasso proteico (vicino al 25%) con l'aggiunta di caseina pura.

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    Chi non ha la possibilità di risciacquare durante la giornata i semi messi a bagno, dovrà avere l'accortezza di aggiungere un cucchiaino di caffè di Bicarbonato di sodio, onde permettere al PH dell'acqua, con i semi in ammollo, di non scendere eccessivamente ed evitare così l'instaurarsi di processi fermentativi.

    Il ravizzone rosso così amalgamato con il pastoncino è solitamente l'ideale per l'imbecco dei giovani e torna utile al momento dello svezzamento quando cioè i piccoli iniziano a mangiare da soli. Va però definitivamente eliminato quando ci si rende conto che i giovani, allontanati ormai dai genitori, iniziano a sbucciare i primi semi di scagliola.

    Tranne un po' di centocchio bianco, che peraltro ha un periodo di vita piuttosto breve, non sono solito usare semi immaturi di piante selvatiche o coltivate. Il loro uso può tornare utile (ma non sempre), solo se si ha la possibilità di reperirle in notevoli quantità durante tutto il periodo di allevamento con il rischio però, una volta abituati a simile alimentazione, difficilmente facciano successivamente ricorso ai semi secchi che dovranno poi pur sempre rappresentare la loro dieta giornaliera.

    I Verzellini in cattività, a differenza dei loro congeneri liberi, portano a termine due covate all'anno e se usufruiscono della sola luce naturale: le femmine di questa sop4cxie sono delle ottime nutrici iniziano la prima covata verso prime settimane di Maggio e difficilmente si dovranno usare delle balie canarine.

    Anche allo stato libero, per l'alimentazione della nidiata, il verzellino non fa ricorso all'uso di piccole prede vive come tante altre specie di uccelli granivori che almeno nelle prime settimane di vita dei nidiacei ne somministrano in discrete quantità.

    Come già accennato, il Verzellino è una specie delicata e un'attenzione particolare va rivolta all'igiene della gabbia e dell'attrezzatura. È necessario rimuovere ogni giorno gli eventuali residui di semi ammollati così come quelli alimenti vegetali, come la mela, il cetriolo, la zucchina.

    Non pratico per questa specie, così come per tutte le altre che ho avuto e che ho, una profilassi preventiva père-cove. È questa, secondo me, una pratica dannosa che spesso condiziona negativamente i normali processi fisiologici degli animali allevati.


    ARTICOLO TRATTO DAL SITO www.uccellibis.com/verzellino_09.htm
     
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  2. paretano94
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    Salve sono un nuovo iscritto e mi servirebbe un aiuto per quanto riguarda un verzellino

    ho un verzellino di due mesi circa e questa è la sua prima mira che sta compiendo ancora... Cinguetta spesso e volentieri M... Secondo voi di che sesso è?



     
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1 replies since 19/11/2010, 21:39   3602 views
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